Basilica Pontificia Minore

santuario del tindari

Santuario Maria Ss. del Tindari – Vista laterale

La costruzione del nuovo Santuario della Madonna del Tindari ha costituito il programma principale dell’episcopato di S.E. Mons. Giuseppe Pullano (1953-1977).

Nel 1953, il Santuario esistente era diventato incapace di accogliere i pellegrini. Si erano anche fatti diversi progetti che, oltre a prevedere la distruzione della vecchia chiesa, non avrebbero offerto una soluzione adeguata.

Mons. Pullano individuò come soluzione più idonea la costruzione della nuova chiesa nella villa del Santuario, che previde lo sbancamento della roccia e la demolizione di alcuni locali, ma lasciò intatta l’antica chiesetta.

Il giorno 8 dicembre 1957 viene posta la prima pietra, proveniente dalle antichità greco-romane, già benedetta da Papa Pio XII il 30 dicembre 1956.

Nel pomeriggio del 6 settembre 1975, Mons. Pullano benedice l’interno del nuovo Santuario e il trono della Madonna. L’Icona della Madonna viene così portata nel nuovo Tempio e collocata dal Vescovo sull’artistico, prezioso trono, posto sotto l’arco centrale del nuovo Tempio. Subito dopo celebra la prima S. Messa sul nuovo altare del Santuario e rivolge la sua calda e appassionata parola ai numerosi devoti convenuti per l’occasione. Il giorno dopo ha luogo la solenne concelebrazione presieduta da S. Em.za il Cardinale Salvatore Pappalardo, Arcivescovo di Palermo, il quale nella omelia definisce il Santuario “maestosa Basilica e anticamera del Paradiso”.

facciata santuario del tindari

Facciata frontale Santuario del Tindari

Il 1° maggio 1979 viene solennemente consacrato il nuovo Santuario da S. Em.za il Cardinale Salvatore Pappalardo, assistito dal nuovo Vescovo di Patti S. E. Mons. Carmelo Ferraro e da tutti i Vescovi di Sicilia.

All’omelia il Card. Pappalardo ebbe un particolare ricordo per Mons. Pullano: “L’8 settembre del 1975, festa della Natività di Maria, un gruppo di Vescovi qui presenti avemmo la gioia di celebrare la prima Messa solenne in questo Santuario che proprio in quel giorno veniva aperto ai fedeli. Era con noi, ed era raggiante, il venerato Mons. Pullano, di santa memoria, che vedeva così raggiunta una prima meta del suo impegno di innalzare un nuovo e splendido tempio in onore di Maria; egli pregustava già il giorno in cui ne avrebbe fatto la solenne dedicazione”.

Illustrò quindi il significato della cerimonia ed evidenziò la Dedicazione del nuovo tempio come punto di lancio per nuove mete: “Avanti con fiducia, verso l’avvenire di questo Santuario. L’invocazione “Madre Mia, Fiducia Mia”, che il vescovo innalza e alla quale tutti noi facciamo coro, ci dia il santo ardimento che accompagna le opere benedette da Dio e protette da Maria”.

Il nuovo Santuario ha pianta a sviluppo basilicale, a croce latina, a tre navate, con transetto quadrato e abside semicircolare. La chiesa è lunga m. 64 e larga m. 24. Il basamento è in marmo billiemi e le falde della copertura sono rivestite di ceramiche azzurre. Sul fianco settentrionale, adiacente alla navata sinistra, è stato costruito un gran loggiato (lungo 76 metri e largo 8), che permette di ammirare il suggestivo panorama dei laghetti di Marinello. Sotto il loggiato è ricavato un ampio locale che, collegato alla cripta, forma la Penitenzieria del Santuario.

La facciata, in corpo avanzato, si innalza sulla piazza, sopraelevandosi per lo sviluppo della torre campanaria. Le porte sono in bronzo ed ai lati di quella centrale sono collocate le statue dei santi Pietro e Paolo.

Entrando nel Santuario ci si immette in un atrio decorato da numerose vetrate istoriate, al disopra del quale è situato un grande organo a canne.

La navata centrale è delimitata da colonne ottagonali con basi di marmo bianco, e sulla volta si trova un grandioso quadro di 75 mq. che raffigura “Il Trionfo della Madonna” opera del pittore Fausto Conti. Sulle navate laterali, in grandi mosaici, sono rappresentati i misteri del Rosario.

Il grande altare, al centro del transetto, poggia su stipiti di marmo giallo al cui interno è posta una scultura in marmo bianco che rappresenta l’Ultima Cena. Alle sue spalle spicca l’agile e artistico trono su cui è collocata l’immagine della Madonna del Tindari. Collocati su basi di bronzo, che hanno forma di nuvole, si ergono 4 maestosi angeli (alti 2,10 m.), anch’essi di bronzo, che sulle mani protese sorreggono il trono della Madonna. Dietro il colonnato dell’abside, è un ampio emiciclo le cui pareti sono decorate da alcuni mosaici che rappresentano i momenti più salienti della storia del Santuario.

Grazie a SantuarioTindari.it

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